I consigli del professor Domenico Bergero DVM, dipl. ECVCN.
Dalla nascita ai due anni di età, il cavallo cresce fino al 90% o più della taglia finale da adulto, guadagnando fino a 1,5 kg al giorno. Sia la genetica che l’ambiente giocano tuttavia un ruolo nei ritmi di crescita individuali. La crescita del puledro inizia nell’ambito uterino e l’alimentazione della fattrice influenza il modo in cui crescono il feto, e in seguito il puledro. Questa fase iniziale di nutrizione intra-uterina e sotto la madre ha un profondo effetto sulla salute e sulla solidità per tutta la vita del cavallo. La crescita può essere accelerata, ma la ricerca ha dimostrato che una dieta equilibrata e una crescita moderata possono causare meno problemi di sviluppo.
Alcune condizioni che sono state associate a tassi di crescita rapidi includono:
- Tendiniti o contrazioni tendinee
- Fisite o epifisite
- Deformità angolari degli arti
- Osteocondrosi
Una volta completato il parto, il puledro deve stare in piedi e allattarsi, assumendo colostro ricco di anticorpi, che lo aiuteranno nella prima fase a proteggersi dalle malattie. Per le prime settimane di vita, il latte della cavalla fornisce tutti i nutrienti di cui il puledro necessita per la crescita. A poco a poco, ma piuttosto precocemente, il puledro impara a mangiare altri cibi su cui i cavalli fanno affidamento per il mantenimento e l’attività. Se ha a disposizione cibo e acqua in abbondanza, una cavalla produce circa dodici litri di latte al giorno, raggiungendo il picco di lattazione durante il secondo o terzo mese di vita del puledro. La quantità di cibo di cui ha bisogno raddoppierà rispetto a quella di mantenimento; la fattrice richiederà energia, proteine, vitamine e minerali aggiuntivi per evitare di impoverire il proprio corpo.
Entro 10-14 giorni, la maggior parte dei puledri mostra interesse per i cibi solidi e l’assunzione progressiva di cibo consente al tratto digerente di adattarsi rapidamente. Entro 8-10 settimane, il latte non fornisce più abbastanza nutrimenti perché il puledro continui a crescere. Dovrebbero essere offerti in questa fase alimenti alternativi quali foraggio e concentrati magari a basso contenuto di carboidrati, tenendo presente che vitamine e minerali dovrebbero essere bilanciati. Calcio, fosforo, rame, zinco, selenio e vitamina E sono importanti, poiché qualsiasi squilibrio di quantità o di rapporti tra questi elementi può portare a problemi scheletrici.
LINEE GUIDA PER L’ALIMENTAZIONE DEI PULEDRI:
- Fornire foraggio grezzo di alta qualità (fieno e pascolo) a volontà.
- Integrare con cereali o concentrati a partire da circa 4 settimane di età.
- Iniziare fornendo l’1% del peso corporeo di un puledro al giorno in termini di sostanza secca, (cioè 1 kg di alimento per ogni 100 kg di peso corporeo) o 500 g di mangime per mese di età.
- Pesare e regolare la razione alimentare in base alla crescita e alla forma fisica. Un nastro misuratore può aiutarti ad approssimare le dimensioni di un puledro.
- I puledri hanno stomaci piccoli, quindi dividere la razione giornaliera in 2-3 pasti.
- Assicurarsi che i mangimi contengano il giusto equilibrio di vitamine, minerali, energia e proteine.
- Utilizzare una mangiatoia per puledri che impedisca l’accesso alla madre, o alimentare il puledro separatamente dalla cavalla in modo che possa mangiare la propria razione.
- Rimuovere le porzioni non consumate tra i pasti.
- Non sovralimentare. I puledri in sovrappeso sono più inclini alle malattie ortopediche dello sviluppo (DOD).
- Fornire acqua fresca e pulita sempre a disposizione.
Lo svezzamento avviene comunemente tra i cinque sei mesi di età, cioè molto tardivamente rispetto agli altri erbivori allevati. Entro tre mesi, la produzione di latte della cavalla inizia a diminuire, consentendo un processo di svezzamento naturale. Per prepararsi allo svezzamento completo, la razione del puledro dovrebbe essere aumentata per diverse settimane, compensando la diminuzione di approvvigionamento di nutrienti dovuta alla diminuzione nell’assunzione di latte. La razione della cavalla dovrebbe essere ridotta per limitare ulteriormente la produzione di latte. Quando lo svezzamento è completo, il puledro dovrebbe consumare il 2,5% del peso corporeo al giorno in sostanza secca di foraggio e mangime.