La maggior parte dei mangimi per cavalli sono formulati per essere somministrati in base al peso, sulla base dei fabbisogni di mantenimento oltre che ovviamente al livello di lavoro o ad altre condizioni legate alla crescita o alla riproduzione. Il riferimento al peso del mangime da somministrare è molto spesso direttamente indicato sull’etichetta del mangime: un cavallo di taglia media che fa un lavoro leggero, ad esempio, potrebbe aver bisogno di circa 1,5 kg di quel determinato mangime al giorno, ovviamente oltre ad abbondante foraggio. Tuttavia, 1,5 kg non equivalgono sempre a tre misurini perchè il peso del mangime contenuto in una paletta (il termine “sessola” è meno conosciuto) varierà in base al peso specifico, alla dimensione della paletta e anche a quanto strettamente il mangime è stato pressato in esso.
La soluzione è pesare il mangime con una bilancia, ad esempio da cucina. Con una bilancia meccanica, si deve pesare il misurino o paletta vuoto, quindi riempirlo di mangime e pesarlo di nuovo. Si sottrae poi il peso della paletta dal peso lordo. Le bilance elettroniche faranno i conti da sole: semplicemente si deve “azzerare” il peso della paletta sulla piattaforma, quindi riempila fino al peso desiderato.
Per un cavallo sano in buone condizioni, si dovrà pesare il mangime solo una volta, quindi calcolare il numero corrispondente di misurini. Fatta questa semplice operazione, si può quindi alimentare solo con misurini, purché si continui a nutrire con lo stesso mangime. Da notare anche come le temperature estreme possano ammorbidire o indurire alcuni alimenti, influenzando la forza con cui si impacchettano in una paletta, quindi potrebbe essere necessario ripesare in quelle condizioni.
Un cavallo magro, sovrappeso o con problemi metabolici potrebbe trarre beneficio da un mangime pesato con precisione ad ogni pasto. Si può semplificare il processo pesando in anticipo una settimana di razioni giornaliere (o di singoli pasti, anche meglio) e inserendole in sacchetti a chiusura possibilmente ermetica, tipo “ziplock” che possono essere versati nella mangiatoia al momento della somministrazione.
Un altro dettaglio che spesso non viene considerato con il giusto peso è la scadenza. Il produttore segnala sempre sull’etichetta la data entro la quale è meglio consumare il prodotto. Non possiamo fornire un’indicazione standard perché ogni mangime in funzione delle tecnologie di produzione, dell’uso più o meno abbondante di conservanti e additivi scelti nella formulazione del prodotto avrà tempi di conservazione molto differenti. È buona abitudine controllare di volta in volta i tempi indicati.
In ogni caso nel momento dell’utilizzo anche prodotti assolutamente entro la scadenza bisogna controllare il corretto stato di conservazione quindi odore, consistenza, aspetto visivo devono sempre essere la verifica fondamentale.