15 Gennaio 2020
Brian S. Burks, DVM, Dipl. ABVP tradotto dal professor Domenico Bergero DVM, dipl. ECVCN
Un vecchio detto recita che “siamo quello che mangiamo”, ma questo è vero solo se i nostri denti sono in ordine! Se ad un cavallo viene offerta una razione a base di ottimo fieno di prato polifita, ad esempio, questa sarà adatta solo se il cavallo mastica adeguatamente; in caso contrario, la digestione sarà incompleta ed il cavallo perderà peso. In sostanza: quando si pianifica una razione per un cavallo, è necessario tener conto dello stato della sua dentatura.
Le imperfezioni e le anomalie dentarie posso no avere un impatto importante sul consumo e sulla utilizzazione delle razioni, soprattutto in età geriatrica. La digestione infatti inizia nella bocca, con la masticazione e con l’impasto del cibo con la saliva. Il cibo che non viene masticato accuratamente non può essere ben utilizzato nell’intestino, in particolare perché le particelle fibrose sono troppo grandi. Inoltre, alcune componenti della saliva hanno il compito di preparare il cibo alla successiva azione digestiva enzimatica.
Dunque un accurato esame orale del nostro cavallo permetterà di formulare adeguate razioni quando il cavallo non è più giovane, in modo da prevenire problemi di deglutizione, coliche da impaccamento, nonché marcata perdita di peso, e di renderne edotto il proprietario.L’esame dentale completo
Un esame completo della dentatura inizia con la raccolta dei dati “storici” sullo stato dei denti del cavallo, raccogliendo più informazioni possibili attraverso un interrogatorio accurato che includa, ad esempio, queste domande:
Cosa mangia il cavallo e quanti pasti al giorno gli vengono offerti?
Il cavallo ha accesso al pascolo?
Il cavallo mangia fieno normalmente? Lascia a terra parti di fieno parzialmente masticato ma non ingerito, c’è materiale nel vestibolo boccale tra guancia e denti premolari e molari (cioè: il cavallo “fa magazzino”)?
Dove mangia il cavallo? Durante il consumo dei pasti, è separtao dagli altri cavalli?
Quanto tempo occorre al cavallo per finire il suo pasto?
Il cavallo ha perso o guadagnato peso nell’ultimo anno?
Che aspetto hanno le feci (scibale) del cavallo? Sono compatte, secche, umide, o presentano frustoli di fieno indigerito?
Il cavallo sta assumendo medicinali, oppure estratti di erbe o più in generale nutraceutici? Quali?
Dopo aver raccolto queste informazioni, si passerà all’osservazione del cavallo: questo permetterà al veterinario di osservarne lo stato di nutrizione (il “body condition score”, oggi molto usato), la efficacia nella prensione e masticazione del cibo (in particolare, si osserverà se fa magazzino) e la consistenza delle feci.
L’esame esterno permetterà al veterinario di individuare segni di eventuali problemi interni. Se questo sospetto si concretizza, sarà utile prevedere un esame del sangue, possibilmente che preveda un profilo emocromocitometrico ed uno enzimatico. Altri test potranno essere utili ad esempio in caso di sospetto di sindrome metabolica o di sindrome di Cushing, che devono assolutamente essere tenute presenti nella valutazione o revisione di un piano nutrizionale.
La sindrome di Cushing può anche determinare la comparsa di infezioni ricorrenti o croniche, ad esempio periodontiti. I cavalli anziani hanno denti che si assottigliano verso il colletto gengivale, formando sacche dove il cibo rimane intrappolato e fermenta, causando una tumultuosa moltiplicazione di batteri. Cavalli con sindrome di Cushing possono facilmente sviluppare infezioni della bocca in questo modo, con possibili conseguenti infezioni del seno mascellare e perdita di denti. Inoltre, il dente controlaterale rispetto a quello perduto crescerà in modo anomalo, limitando ulteriormente le possibilità di masticazione del cavallo.
Un esame dentale approfondito fornirà al veterinario informazioni importanti su quanto un cavallo è capace di masticare efficacemente il cibo. L’esame della bocca è rivolto spesso in particolare alla valutazione dei premolari e molari, alla “occlusione” (cioè, a come si raffrontano) e alla superficie di masticazione, nonché alle eventuali perdite di smalto. Gli incisivi non vanno tuttavia dimenticati, poiché possono interferire con la normale occlusione dei denti masticatori e sulla escursione laterale della mandibola. La perdita di smalto può invece diminuire la superficie masticatoria dei denti, in particolare nel consumo di fieno. Lo stesso accade per altre imperfezioni della occlusione della superficie masticatoria, e non solamente per la presenza di punte dentarie.
Altri problemi che si osservano frequentemente sono:
Denti a coppa: questo problema si manifesta quando un dente dell’arcata superiore deborda rispetto al bordo del dente controlaterale dell’arcata inferiore. Più difficilmente, si può osservare sui denti inferiori.
Denti scaduti: i denti di entrambe le arcate, nel cavallo, sono a crescita protratta ma non infinita; nei cavalli molto anziani, si può osservare la progressiva perdita di funzione di denti arrivati al termine della crescita possibile.Raccomandazioni nutrizionali
Un esame clinico approfondito è essenziale al fine di fornire adeguati consigli sulla alimentazione e nutrizione del cavallo. Le osservazioni scaturite dalla visita clinica saranno tenute nella giusta considerazione nel proporre correzioni nel razionamento e nel garantire uno stato di salute ottimale. Dovrà essere adeguato l’apporto di tutti i nutrienti, ed in particolare proteine, grassi e carboidrati. Per questi ultimi, sarà utile ridurre opportunamente le dosi, soprattutto per i cavalli con patologie o che hanno problemi intestinali.
Se un cavallo è magro, nonostante abbia accesso a buon fieno, potrebbe semplicemente avere problemi di masticazione. Questo è particolarmente evidente se nel gruppo altri cavalli sono in buono stato con la stessa razione.
Un cavallo magro a cui vengono forniti giornalmente 9 kg di buon fieno deve essere sottoposto ad un esame della dentatura. E’ utile sapere se i tempi di consumo dei pasti sono normali, in generale se un cavallo spende più di 45 minuti per finire il concentrato di un pasto, si può pensare di utilizzare alimenti a maggiore densità energetica.
I cavalli anziani spesso richiedono alimenti concentrati con un tenore in proteina grezza più alto (14-16%) rispetto al normale (circa 10%). La proteina in più aiuta a mantenere il tono muscolare, anche per quanto riguarda i muscoli masticatori. E’ anche importante che i cavalli anziani dispongano di razioni equilibrate in minerali e vitamine. Il rapporto calcio fosforo, che in generale è accettabile intorno all’1:1, nel cavallo anziano dovrà essere portato verso il 3:1 (per la maggiore difficoltà, negli anziani, ad assorbire il calcio). Il calcio è importantissimo per mantenere il dente nel suo alveo.
Ovviamente, la razione andrebbe riformulata PRIMA che il cavallo anziano abbia iniziato a perdere peso, e che i denti siano in condizioni critiche. Un controllo semestrale sarebbe l’ideale. Frequenti controlli dei denti possono a loro volta prolungare la vita e garantire il benessere dei cavalli.
Quando i denti masticatori di un cavallo hanno perso la loro funzione per l’età, è utile pensare ad un’alternativa rispetto al fieno, specialmente se il cavallo non ha accesso al pascolo. In questo caso possono essere utilui:
Cubetti di fieno trinciato, possibilmente contenenti erba medica, somministrati in dosi pari all’1,5-2% al giorno con riferimento al peso del cavallo (per un soggetto di 500 kg, la dose giornaliera sarà di 7,5-10 kg);
Un mangime formulato per cavalli anziani, con il 14% circa di proteina grezza, dall’8 al 20% di grasso(alle percentuali più alte, introducendo il nuovo alimento con grande cautela) e con il 5 – 10% di fibra grezza (con preferenza per le percentuali più alte);
Se necessario, si può addizionare una tazza di semi di lino o 200/400 g di pula di riso al giorno (sono disponibili ed utilizzabili altre fonti di grassi, ma attenzione al contenuto in acidi grassi della serie omega sei, che possono avere in eccesso azione pro infiammatoria).
In conclusione, l’esame dei denti è una utile opportunità per migliorare la consapevolezza dei proprietari relativamente ai problemi della terza età dei cavalli legati ai denti, e per definire appropriate strategie dietetiche.
Un vecchio detto recita che “siamo quello che mangiamo”, ma questo è vero solo se i nostri denti sono in ordine! Se ad un cavallo viene offerta una razione a base di ottimo fieno di prato polifita, ad esempio, questa sarà adatta solo se il cavallo mastica adeguatamente; in caso contrario, la digestione sarà incompleta ed il cavallo perderà peso. In sostanza: quando si pianifica una razione per un cavallo, è necessario tener conto dello stato della sua dentatura.
Le imperfezioni e le anomalie dentarie posso no avere un impatto importante sul consumo e sulla utilizzazione delle razioni, soprattutto in età geriatrica. La digestione infatti inizia nella bocca, con la masticazione e con l’impasto del cibo con la saliva. Il cibo che non viene masticato accuratamente non può essere ben utilizzato nell’intestino, in particolare perché le particelle fibrose sono troppo grandi. Inoltre, alcune componenti della saliva hanno il compito di preparare il cibo alla successiva azione digestiva enzimatica.
Dunque un accurato esame orale del nostro cavallo permetterà di formulare adeguate razioni quando il cavallo non è più giovane, in modo da prevenire problemi di deglutizione, coliche da impaccamento, nonché marcata perdita di peso, e di renderne edotto il proprietario.L’esame dentale completo
Un esame completo della dentatura inizia con la raccolta dei dati “storici” sullo stato dei denti del cavallo, raccogliendo più informazioni possibili attraverso un interrogatorio accurato che includa, ad esempio, queste domande:
Cosa mangia il cavallo e quanti pasti al giorno gli vengono offerti?
Il cavallo ha accesso al pascolo?
Il cavallo mangia fieno normalmente? Lascia a terra parti di fieno parzialmente masticato ma non ingerito, c’è materiale nel vestibolo boccale tra guancia e denti premolari e molari (cioè: il cavallo “fa magazzino”)?
Dove mangia il cavallo? Durante il consumo dei pasti, è separtao dagli altri cavalli?
Quanto tempo occorre al cavallo per finire il suo pasto?
Il cavallo ha perso o guadagnato peso nell’ultimo anno?
Che aspetto hanno le feci (scibale) del cavallo? Sono compatte, secche, umide, o presentano frustoli di fieno indigerito?
Il cavallo sta assumendo medicinali, oppure estratti di erbe o più in generale nutraceutici? Quali?
Dopo aver raccolto queste informazioni, si passerà all’osservazione del cavallo: questo permetterà al veterinario di osservarne lo stato di nutrizione (il “body condition score”, oggi molto usato), la efficacia nella prensione e masticazione del cibo (in particolare, si osserverà se fa magazzino) e la consistenza delle feci.
L’esame esterno permetterà al veterinario di individuare segni di eventuali problemi interni. Se questo sospetto si concretizza, sarà utile prevedere un esame del sangue, possibilmente che preveda un profilo emocromocitometrico ed uno enzimatico. Altri test potranno essere utili ad esempio in caso di sospetto di sindrome metabolica o di sindrome di Cushing, che devono assolutamente essere tenute presenti nella valutazione o revisione di un piano nutrizionale.
La sindrome di Cushing può anche determinare la comparsa di infezioni ricorrenti o croniche, ad esempio periodontiti. I cavalli anziani hanno denti che si assottigliano verso il colletto gengivale, formando sacche dove il cibo rimane intrappolato e fermenta, causando una tumultuosa moltiplicazione di batteri. Cavalli con sindrome di Cushing possono facilmente sviluppare infezioni della bocca in questo modo, con possibili conseguenti infezioni del seno mascellare e perdita di denti. Inoltre, il dente controlaterale rispetto a quello perduto crescerà in modo anomalo, limitando ulteriormente le possibilità di masticazione del cavallo.
Un esame dentale approfondito fornirà al veterinario informazioni importanti su quanto un cavallo è capace di masticare efficacemente il cibo. L’esame della bocca è rivolto spesso in particolare alla valutazione dei premolari e molari, alla “occlusione” (cioè, a come si raffrontano) e alla superficie di masticazione, nonché alle eventuali perdite di smalto. Gli incisivi non vanno tuttavia dimenticati, poiché possono interferire con la normale occlusione dei denti masticatori e sulla escursione laterale della mandibola. La perdita di smalto può invece diminuire la superficie masticatoria dei denti, in particolare nel consumo di fieno. Lo stesso accade per altre imperfezioni della occlusione della superficie masticatoria, e non solamente per la presenza di punte dentarie.
Altri problemi che si osservano frequentemente sono:
Denti a coppa: questo problema si manifesta quando un dente dell’arcata superiore deborda rispetto al bordo del dente controlaterale dell’arcata inferiore. Più difficilmente, si può osservare sui denti inferiori.
Denti scaduti: i denti di entrambe le arcate, nel cavallo, sono a crescita protratta ma non infinita; nei cavalli molto anziani, si può osservare la progressiva perdita di funzione di denti arrivati al termine della crescita possibile.Raccomandazioni nutrizionali
Un esame clinico approfondito è essenziale al fine di fornire adeguati consigli sulla alimentazione e nutrizione del cavallo. Le osservazioni scaturite dalla visita clinica saranno tenute nella giusta considerazione nel proporre correzioni nel razionamento e nel garantire uno stato di salute ottimale. Dovrà essere adeguato l’apporto di tutti i nutrienti, ed in particolare proteine, grassi e carboidrati. Per questi ultimi, sarà utile ridurre opportunamente le dosi, soprattutto per i cavalli con patologie o che hanno problemi intestinali.
Se un cavallo è magro, nonostante abbia accesso a buon fieno, potrebbe semplicemente avere problemi di masticazione. Questo è particolarmente evidente se nel gruppo altri cavalli sono in buono stato con la stessa razione.
Un cavallo magro a cui vengono forniti giornalmente 9 kg di buon fieno deve essere sottoposto ad un esame della dentatura. E’ utile sapere se i tempi di consumo dei pasti sono normali, in generale se un cavallo spende più di 45 minuti per finire il concentrato di un pasto, si può pensare di utilizzare alimenti a maggiore densità energetica.
I cavalli anziani spesso richiedono alimenti concentrati con un tenore in proteina grezza più alto (14-16%) rispetto al normale (circa 10%). La proteina in più aiuta a mantenere il tono muscolare, anche per quanto riguarda i muscoli masticatori. E’ anche importante che i cavalli anziani dispongano di razioni equilibrate in minerali e vitamine. Il rapporto calcio fosforo, che in generale è accettabile intorno all’1:1, nel cavallo anziano dovrà essere portato verso il 3:1 (per la maggiore difficoltà, negli anziani, ad assorbire il calcio). Il calcio è importantissimo per mantenere il dente nel suo alveo.
Ovviamente, la razione andrebbe riformulata PRIMA che il cavallo anziano abbia iniziato a perdere peso, e che i denti siano in condizioni critiche. Un controllo semestrale sarebbe l’ideale. Frequenti controlli dei denti possono a loro volta prolungare la vita e garantire il benessere dei cavalli.
Quando i denti masticatori di un cavallo hanno perso la loro funzione per l’età, è utile pensare ad un’alternativa rispetto al fieno, specialmente se il cavallo non ha accesso al pascolo. In questo caso possono essere utilui:
Cubetti di fieno trinciato, possibilmente contenenti erba medica, somministrati in dosi pari all’1,5-2% al giorno con riferimento al peso del cavallo (per un soggetto di 500 kg, la dose giornaliera sarà di 7,5-10 kg);
Un mangime formulato per cavalli anziani, con il 14% circa di proteina grezza, dall’8 al 20% di grasso(alle percentuali più alte, introducendo il nuovo alimento con grande cautela) e con il 5 – 10% di fibra grezza (con preferenza per le percentuali più alte);
Se necessario, si può addizionare una tazza di semi di lino o 200/400 g di pula di riso al giorno (sono disponibili ed utilizzabili altre fonti di grassi, ma attenzione al contenuto in acidi grassi della serie omega sei, che possono avere in eccesso azione pro infiammatoria).
In conclusione, l’esame dei denti è una utile opportunità per migliorare la consapevolezza dei proprietari relativamente ai problemi della terza età dei cavalli legati ai denti, e per definire appropriate strategie dietetiche.
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