Traduzione del professor Domenico Bergero DVM, dipl. ECVCN del testo di Brian S. Burks, DVM, Dipl. ABVP
Un tempo inclemente e una temperatura fredda rappresentano delle sfide per il nostro cavallo. Soprattutto se un cavallo esce dalla scuderia per tempi lunghi e viene regolarmente allenato, è necessario rivedere i suoi fabbisogni nutrizionali. C’è tuttavia da rimarcare che i cavalli sono “naturalmente” adattati a situazioni di basse temperature se hanno a disposizione un adeguato apporto di calorie, acqua potabile e protezione dal vento e dalle precipitazioni più intense.
Tuttavia, se sono presenti fattori stressanti ulteriori, la situazione può farsi più complicata. In questo caso, un apporto extra di calorie, nella parte più fredda dell’inverno ad esempio, può facilmente rendersi necessaria. La gestazione, il dolore cronico, diverse malattie metaboliche, malattie intercorrenti (anche contagiose…) infestazioni parassitarie sono tutte situazioni che concorrono ad accrescere il fabbisogno calorico energetico del cavallo. Per assicurare il mantenimento di una condizione corporea ottimale, sarà dunque necessario controllare frequentemente il nostro compagno.
È sempre utile sottoporre il nostro cavallo ad una visita clinica prima che arrivi il periodo di freddo più intenso: in questa occasione, sarà da controllare il piano antielmintico e vaccinale, nonché lo stato dei denti. Se il cavallo è in qualche modo a rischio, anche un esame del sangue che valuti la condizione metabolica generale potrebbe essere utile.
Nella letteratura scientifica internazionale, si potranno trovare differenti riferimenti riguardo a fabbisogni e apporti energetici per i cavalli: la caloria (cal) è la quantità di energia necessaria per alzare di 1 grado Celsius la temperatura di un grammo di acqua; una Caloria (o kilocaloria, rappresentata con C oppure con Kcal) rappresenta la quantità di energia necessaria per aumentare di un grado Celsius 1000 grammi di acqua. La Caloria è l’unità di misura del fabbisogno energetico dell’uomo, riferito all’energia metabolizzabile. Nel cavallo, si usa spesso il riferimento della Megacaloria (Mcal) equivalente a 1000 kilocalorie, spesso riferite alla energia digeribile. Per il cavallo sono anche usati il MegaJoule di energia digeribile o metabolizzabile (il Joule è convertibile in Calorie) oppure l’Unità Foraggera Cavallo (UFC), riferita all’energia netta.
In genere, cavalli a riposo a temperatura ambiente di circa 21 gradi Celsius utilizzano giornalmente quantitativi pari al 2% del proprio peso in fieno, quindi un cavallo di circa 500 kg potrà consumarne approssimativamente 10 kg. Se la densità energetica di questo fieno è di 2,2 Mcal per kg, il cavallo assumerà giornalmente col fieno circa 22 Mcal ovvero 22000 Kcal.
Il fieno è una parte importante della razione, e apporta molta energia, ma ha un’altra importante funzione nel mantenere il calore corporeo: la fermentazione della fibra nel grosso intestino, infatti, produce calore che concorre al mantenimento della temperatura corporea. Per questo, in inverno, cavalli che mangiano poco fieno dovranno essere approvvigionati di energia extra con mangimi ed oli. Alcuni cavalli si adattano molo bene a razioni composte di solo fieno, mentre per molti altri una proporzione fieno/mangime di 50%/50% sarà più appropriata. Scendere sotto il 50% di fieno è sconsigliabile. Cavalli che lavorano, malati o in condizioni di stress dovranno normalmente ricorrere a maggiori quantitativi di mangimi semplici o composti.
Tra i mangimi semplici, l’avena si distingue per il buon contenuto in amido, proteine ma anche fibra, il che aumenta il calore prodotto con la fermentazione. Da rimarcare che l’avena contiene circa 1/3 più energia digeribile di un ottimo fieno. Il mais contiene meno fibra, ma circa il 50% di energia in più rispetto al fieno. Se si usa questo cereale, bisogna fare attenzione al peso del cavallo! In particolare, è necessario riferirsi al peso di mangimi somministrati più che al volume.
L’olio aggiunto alla razione è una ottima fonte di energia concentrata (circa 4 volte più del fieno); circa il 12% dell’energia totale della razione può derivare dagli oli; tuttavia, la digestione degli oli non prevede fermentazione e quindi extra calore. Una tazza di olio fornisce circa 2 Mcal.
Un cavallo con un mantello non eccessivamente folto può richiedere più calorie nella stagione fredda, in particolare al di sotto di 10°C. Un’aggiunta di circa 1 kg di fieno per una caduta della temperatura di circa 10°C può essere un buon punto di partenza. Con vento e pioggia e una temperatura vicina agli 0°C verrà richiesta una aggiunta di fieno assai più decisa.
L’acqua è un elemento centrale per la digestione. La temperatura ottimale dell’acqua di bevanda è tra i 7 e i 18°C, al di fuori di questo intervallo i cavalli tendono a consumare meno acqua, riducendo l’efficacia della digestione e predisponendo a coliche da costipazione. La normale assunzione di acqua anche in inverno per un cavallo di circa 500Kg è compresa tra 20/40 l giornalieri. Sicuramente è sempre difficile la valutazione con abbeveratoi automatici ma in caso di dubbi si consiglia di lasciare dei secchi di acqua tiepidi disponibili almeno alcune ore durante la giornata e/o al rientro dal prato o al termine del lavoro.
Una regolare valutazione del razionamento del cavallo aiuterà ad evitare stress e cali di forma. Se non si può adeguatamente apprezzare visivamente la condizione corporea del cavallo, ad esempio per pelo lungo o presenza di coperte, bisogna appoggiare la mano al costato del cavallo almeno due volte la settimana: le costole devono essere apprezzabili, ma non facilmente; il grasso intorno alla coda non eccessivo, il garrese arrotondato, e il collo e le spalle si devono inserire armonicamente nel tronco.