Il fabbisogno nutrizionale di una fattrice può essere suddiviso in tre fasi in base alla fase di gestazione:
• Fase I (gravidanza precoce):
la prima fase inizia al concepimento e dura circa i primi sette mesi di gestazione. Anche le fattrici vuote le fattrici gravide senza puledro da allattare al fianco rientrano in questa categoria.
• Fase II ( gravidanza avanzata):
il secondo stadio comprende l’ultimo trimestre di gravidanza, che va da circa sette mesi di gestazione fino al parto.
• Fase III (allattamento):
la fase finale è l’allattamento, un periodo che dura da quattro a sei mesi dopo la nascita del puledro.
Gli errori più comuni fatti nell’alimentazione della fattrice sono l’eccesso di nutrimento durante la prima fase di gravidanza e la sottoalimentazione durante l’allattamento.
Il feto non cresce allo stesso ritmo durante tutta la gestazione. Nei primi cinque mesi, il feto è piccolo, anche se l’organogenesi è completa in 45 giorni. Infatti, il feto pesa solo circa il 20% del suo peso nascita per sette mesi di gestazione. Questo è meno del 2% del peso della cavalla, rendendo il suo fabbisogno nutrizionale minuscolo rispetto a quello della cavalla. La cavalla può essere nutrita senza modifiche alla normale razione a patto che venga somministrata una razione bilanciata con mangime e fieno. Quando si utilizzano semplici materie prime è più difficile arrivare ad un bilanciamento corretto
Se si aumenta la razione di cibo della cavalla ad inizio gravidanza si rischia un inutile aumento di peso che a volte favorisce distocie.
Dopo sette mesi di gestazione, il feto inizia a crescere rapidamente e la domanda di elementi nutritivi supera il fabbisogno della cavalla. Le integrazioni alla dieta della cavalla dovrebbero essere più curate negli ultimi quattro mesi di gravidanza.
Il fabbisogno energetico digeribile aumenta solo del 15% circa, ma il fabbisogno di proteine e minerali aumenta drasticamente negli ultimi mesi perché il nuovo tessuto fetale è ad alto contenuto di proteine, calcio e fosforo. I minerali in tracce sono critici durante la fase tardiva della gravidanza perché ferro, zinco, rame, manganese e selenio sono conservati nel fegato del puledro per essere usati dopo la nascita, poiché questi sono minimi nel latte della fattrice.
Negli ultimi giorni prima del parto sarebbe vantaggioso utilizzare l’alimentazione inumidita in modo da favorire la corretta reidratazione della fattrice.
Dopo il parto l’allattamento richiede praticamente il doppio dei fabbisogni nutrizionali di inizio gravidanza con una elevata necessità di calcio e fosforo. Questo comporta un necessario aumento di alimento che deve essere gestito nell’arco del primo mese di lattazione e non in modo troppo brusco.
Sicuramente un occhi di riguardo bisogna averlo per le fattrici che vengono ingravidate subito dopo il parto. In questo caso sommano alla fase di allattamento i primi mesi di gestazione. Bisogna quindi evitare che perdano peso in modo eccessivo e abbiano a disposizione tutti gli elementi nutritivi garantire la corretta crescita nel nuovo puledro.
Utilizzare sempre gli stessi alimenti durante le varie fasi e gestire le diverse necessità è sicuramente il metodo più sicuro per evitare cambi alimentari improvvisi.