20 Giugno 2019
I consigli dl Professor Domenico Bergero DVM, dipl. ECVCN.
Nel cavallo, per il normale funzionamento dell’intestino, è necessario un minimo di fibra (18% al netto dell’acqua) che proviene, in larga parte, dai foraggi. La base di una buona alimentazione è dunque un foraggio (spessissimo, un fieno) di qualità. La scarsa qualità del fieno infatti può causare anche problemi sanitari, quali ulcere o coliche. Può quindi essere utile sapere valutare, anche approssimativamente, la qualità dei fieni senza dover ricorrere ad un laboratorio.
Le caratteristiche dei fieni per prima cosa dipendono dalla composizione botanica. Il valore alimentare dei fieni deriva, inoltre, dallo stadio di sviluppo in cui ha avuto luogo il taglio, dalle condizioni climatiche in cui è stata attuata la fienagione, e dalla durata della conservazione.
Per la composizione botanica, può essere utile, nel caso di fieno di prato polifita, accertare la percentuale di leguminose presenti, per la ricchezza in proteine e in calcio che le caratterizza. Le graminacee saranno in generale ricche di energia, ma la loro qualità dipende in modo marcato dall’epoca dello sfalcio. Utile ai fini della valutazione del fieno è il rapporto tra parte fogliacea e steli, poiché è legata alle foglie la presenza dei principi alimentari di maggior valore.
Il colore del fieno può fornire indicazioni idonee a rilevarne la qualità:
• il colore giallastro rivela infatti un prodotto vecchio o dilavato dalla pioggia od ottenuto da erbe mature;
• il colore bruno può essere indicatore di processi fermentativi intensi;
• il colore verde brillante indica che la fienagione è stata attuata in buone condizioni climatiche e che il prodotto è recente.
Deve, inoltre, essere considerato l’odore, poiché può rivelare la presenza di alterazioni (di ammuffimento in particolare); esso è sempre gradevole nel prodotto ben conservato.
La morbidezza, così come la lunghezza ed il diametro degli steli, indica, in una certa misura, il grado di fibrosità del fieno, e quindi se il prodotto è di sfalcio precoce o tardivo.
La presenza di polvere può infine significare una fienagione attuata in sfavorevoli condizioni ambientali o un prodotto vecchio.
In sostanza, il fieno è un ottimo foraggio quando le condizioni di taglio, raccolta e conservazione sono buone; se questi fattori non sono rispettati, la qualità può risentirne molto. In questo caso, come in quello di patologie respiratorie, sarà utile ricorrere a foraggi conservati con altri sistemi.Per saperne di più:
Andrews FM, Larson C and Harris P 2016. Nutritional management of gastric ulceration. Equine Veterinary Education, doi:10.1111/eve.12495.Noi proponiamo 👇🏼
https:// www.mangimificiopalazzetto. it/equilage/
Nel cavallo, per il normale funzionamento dell’intestino, è necessario un minimo di fibra (18% al netto dell’acqua) che proviene, in larga parte, dai foraggi. La base di una buona alimentazione è dunque un foraggio (spessissimo, un fieno) di qualità. La scarsa qualità del fieno infatti può causare anche problemi sanitari, quali ulcere o coliche. Può quindi essere utile sapere valutare, anche approssimativamente, la qualità dei fieni senza dover ricorrere ad un laboratorio.
Le caratteristiche dei fieni per prima cosa dipendono dalla composizione botanica. Il valore alimentare dei fieni deriva, inoltre, dallo stadio di sviluppo in cui ha avuto luogo il taglio, dalle condizioni climatiche in cui è stata attuata la fienagione, e dalla durata della conservazione.
Per la composizione botanica, può essere utile, nel caso di fieno di prato polifita, accertare la percentuale di leguminose presenti, per la ricchezza in proteine e in calcio che le caratterizza. Le graminacee saranno in generale ricche di energia, ma la loro qualità dipende in modo marcato dall’epoca dello sfalcio. Utile ai fini della valutazione del fieno è il rapporto tra parte fogliacea e steli, poiché è legata alle foglie la presenza dei principi alimentari di maggior valore.
Il colore del fieno può fornire indicazioni idonee a rilevarne la qualità:
• il colore giallastro rivela infatti un prodotto vecchio o dilavato dalla pioggia od ottenuto da erbe mature;
• il colore bruno può essere indicatore di processi fermentativi intensi;
• il colore verde brillante indica che la fienagione è stata attuata in buone condizioni climatiche e che il prodotto è recente.
Deve, inoltre, essere considerato l’odore, poiché può rivelare la presenza di alterazioni (di ammuffimento in particolare); esso è sempre gradevole nel prodotto ben conservato.
La morbidezza, così come la lunghezza ed il diametro degli steli, indica, in una certa misura, il grado di fibrosità del fieno, e quindi se il prodotto è di sfalcio precoce o tardivo.
La presenza di polvere può infine significare una fienagione attuata in sfavorevoli condizioni ambientali o un prodotto vecchio.
In sostanza, il fieno è un ottimo foraggio quando le condizioni di taglio, raccolta e conservazione sono buone; se questi fattori non sono rispettati, la qualità può risentirne molto. In questo caso, come in quello di patologie respiratorie, sarà utile ricorrere a foraggi conservati con altri sistemi.Per saperne di più:
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Category: News