I consigli del Professor Domenico Bergero DVM, dipl. ECVCN.
Il latte è un alimento molto completo, ricco in energia, proteine, minerali e vitamine. Risulta poco dotato solo di ferro e vitamina B12. Il solo latte non può, quindi, rappresentare per molto tempo l’unico alimento a disposizione: il suo ruolo è quello di “traghettare” i mammiferi neonati, in tempi più o meno ristretti, verso una alimentazione indipendente dalla madre. Tra i mammiferi, alcuni alla nascita sono molto bisognosi di cure, come è il caso dei bambini ma anche dei piccoli marsupiali (si parla in questo caso di prole inetta) ed in questo caso la dipendenza dal latte sarà prolungata; altri sono assai più indipendenti (prole atta) come nel caso del puledro che a poche ore dal parto è già in grado di galoppare. Il puledro manifesta quindi una naturale tendenza a scoprire il mondo attraverso tutti i suoi sensi, e ad affrancarsi rapidamente dalla tutela materna. E’ dunque normale che un puledro inizi ad assaggiare alimenti solidi già a pochi giorni dalla nascita: se lasciato al pascolo con la madre, entro la prima settimana assaggerà l’erba, mentre qualche giorno in più sarà necessario per il fieno. L’ingestione di alimenti solidi aiuta anche a stabilire rapidamente, all’interno dell’intestino, una microflora che sarà molto importante nella successiva fase post svezzamento. Anche la composizione del latte di cavalla, che si fa progressivamente più povera con il progredire della lattazione, incoraggia il puledro a cercare risorse alternative (anzi: metodi di svezzamento poco rispettosi possono avere conseguenze sullo sviluppo e sul comportamento futuro del puledro).
Non tutti gli alimenti, tuttavia, sono utilizzabili allo stesso modo dal cavallo in questa fase. Piccole quantità di erba sono molto gradite, ma nel caso dei mangimi, ci sono da fare molte distinzioni. Il mangime della madre, ad esempio, è in questa fase poco digeribile e poco gradito, ed infatti il puledro ne consumerà piccole quantità. Per favorire un consumo maggiore, sono necessari alimenti appositi, molto dolci, molto graditi, anzi talmente “buoni” che vanno somministrati in mangiatoie separate, non accessibili alla madre che li preferisce a sua volta. L’uso di questi alimenti è molto consigliabile quando si voglia svezzare rapidamente il puledro, ad esempio se la fattrice è particolarmente provata dalla gravidanza e dal parto, oppure quando la produzione di latte non è abbondante.Approfondimenti:
C.A.McCall; G.D.Potter; .L.Kreider; W.L.Jenkins: Physiological responses in foals weaned by abrupt or gradual methods. Journal of Equine Veterinary Science, Volume 7, Issue 6, 1987, Pages 368-374
C.J.Nicol; A.J.Badnell-Waters; R.Bice; A.Kelland; A.D.Wilson; P.A.Harris: The effects of diet and weaning method on the behaviour of young horses. Applied Animal Behaviour Science, Volume 95, Issues 3–4, December 2005, Pages 205-221